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MR. HOLMES - Il mistero del caso irrisolto

Mr. Holmes - Il mistero del caso irrisolto, diretto da Bill Condon, è uscito nelle sale cinematografie nel dicembre 2015. Il flim trae nuovamente ispirazione dal detective più famoso di tutta la letteratura, ovvero Sherlock Holmes, protagonista dei libri di Arthur Conan Doyle.

Ritiratosi nella sua casa di campagna dopo aver chiuso la carriera investigativa, Sherlock Holmes è un anziano alle prese con l’amnesia senile e tutti i problemi che derivano dall’età avanzata. Egli ci viene presentato in maniera abbastanza insolita rispetto dal classico investigatore dei libri di Conan Doyle: oltre a non aver mai posseduto il cappello da cacciatore che tanto lo caratterizzava e dire di preferire di gran lunga le sigarette dalla pipa, è caratterialmente molto mutato: meno rigido e severo, è diventato più dolce e paziente, caratteristiche che lo fanno assomigliare più a un vecchio nonno, ma che non stonano per niente con il filo della storia. Non contento del modo in cui il Dr. Watson ha scritto il finale del libro che narra le vicende dell’ultimo caso del noto investigatore, Holmes decide di riscriverne il finale, raccontando i fatti come andarono realmente: impresa assai ardua, dal momento che non riesce a ricordare.

Nel complesso il film è molto piacevole da vedere, salvo qualche difficoltà di comprensione provocata dai continui flashback di Sherlock Holmes sul passato e sul suo famoso ultimo caso, che possono creare un po’ di confusione durante la visione, se non si sta ben attenti.

Non penso che questa presentazione insolita del personaggio di Holmes sia da considerarsi una nota negativa. La condizione di anziano lo porta a rendersi conto che la sua vita è ormai quasi giunta al termine, e che quindi non ha molto tempo per poter riscrivere la sua ultima avventura. Certo è che in questo film sembra quasi si voglia smontare un po’ la figura di Sherlock come investigatore infallibile e impossibile da fregare, dimostrando, cosa che forse porta lo spettatore a sentirsi in qualche modo più vicino al personaggio, che anche i grandi possono sbagliare e che le cose non vanno sempre come si è calcolato debbano andare.


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