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LGBT?

Cosa si intende quando sentiamo parlare di comunità LGBT(+)? Quando e perché nasce? E chi rappresenta?

Queste sono solo alcune tra le diverse domande che ci siamo poste nel momento in cui siamo venute a conoscenza dell'esistenza del mondo LGBT e costituiscono i punti principali sui quali ci siamo volute concentrare in questo articolo. Abbiamo deciso di affrontare questo argomento - dal momento che si tratta di una tematica attuale ma spesso ignorata, talvolta addirittura evitata - ponendoci l'obiettivo di informare, nel nostro piccolo, quante più persone possibile. Ciò approfondendo anche in prima persona le nostre conoscenze in merito, con la speranza di stimolare, mosse dalla nostra, la vostra curiosità. Nonostante già a partire dalla fine del IXX secolo fossero presenti forme di associazionismo omosessuale, il movimento ufficiale contemporaneo nasce negli anni Sessanta del XX secolo negli Stati Uniti con la sigla LGB che, fino agli anni Novanta, ha rappresentato la comunità gay. Ad oggi la sigla completa del movimento è arrivata a rappresentare più persone estendendosi a "LGBTQIAP", che è, perciò, il nome collettivo attribuito ai diversi gruppi, organizzazioni e associazioni.

Integrare dal punto di vista sociale, culturale, umano, giuridico e politico chi ne fa parte, accentuandone le differenze per quel che riguarda la sessualità e l'identità di genere.

LGBTQIAP?

L G > Generalmente, sono associati a questa comunità unicamente gli omosessuali (rispettivamente, Lesbians e Gays), ma in realtà la questione risulta essere decisamente più ampia

B > Tra le altre, la prima definizione il cui significato viene spesso frainteso è quella che riguarda i Bisexuals, i cosiddetti "confusi", a volte considerati dai più (forse i realmente confusi) "gay segreti", nel caso degli uomini, o "esibizioniste", se si tratta di donne. Questi sono solo alcuni degli stereotipi di coloro che, ingannati dai più banali luoghi comuni, tendono ad associare anche agli altri componenti di questo movimento. In realtà, parlando di bisessuali, ci stiamo riferendo a quelle persone che, semplicemente, sono attratte da entrambi i sessi.

T > Procedendo, troviamo la T di Transgenders, termine che vuole indicare le persone biologicamente nate con un sesso nel quale non si riconoscono. Comunemente, si è soliti ignorare la differenza di queste con i transessuali, che sono invece coloro che hanno effettivamente compiuto il passaggio da un sesso all’altro.

Q > Ha un duplice significato: si riferisce sia a "Queers" sia a "Questionings". Letteralmente "Queer" significa "strano, curioso", anche se nello slang è utilizzato in modo offensivo (così come da noi si usa dare del “frocio” o del “culatone”). Per tutta risposta molti componenti della comunità si affibbiano questa etichetta come provocazione e come mezzo di affermazione del proprio orgoglio e della propria libertà nel definirsi. Formalmente, consiste nel non affermarsi né uomo né donna al cento per cento e, di conseguenza, nel non specificare il proprio orientamento sessuale; esistono, tuttavia, diverse definizioni e interpretazioni del termine, che può adattarsi alle sfumature attribuite da ognuno in maniera piuttosto soggettiva. Il secondo concetto ("Questioning", in italiano "interrogativo", "curioso") è sicuramente meno complesso da intuire e definisce chi ancora si sta interrogando, solitamente sulla propria identità ("mi sento donna o mi sento uomo?"), ma anche sul proprio orientamento sessuale ("mi piacciono le donne o mi piacciono gli uomini?").

I > La quinta lettera dell’acronimo interessa gli intersessuali (Intersexuals), ovvero chi nasce con un’anatomia sessuale che presenta caratteri sia femminili che maschili. Diversamente da quel che si pensa, l’intersessualità riguarda solamente l’aspetto biologico dell’individuo e non ha quindi nulla a che fare con la transessualità.

A > Incredibile ma vero: esistono anche gli Asessuali (Asexuals), conosciuti (se conosciuti) come “i puri e casti”, anche se, consideriamolo un vantaggio o uno svantaggio, non si tratta di persone votate alla castità. Stiamo infatti parlando di coloro che, naturalmente, non provano il desiderio o l’attrazione sessuale, non essendo comunque da ciò ostacolati nell’avere una relazione o nell’innamorarsi.

P > Al contrario, i pansessuali (Pansexuals) sono coloro il cui orientamento sessuale è caratterizzato dalla potenziale attrazione estetica, sessuale o romantica nei confronti di chiunque, indipendentemente dal sesso e dall'identità di genere.

A > Ultima, ma assolutamente non meno importante, è la categoria dei cosiddetti “Alleati” (Allies) della quale fanno parte tutte le persone eterosessuali cisgender (non transgender) che si impegnano nella difesa dei diritti di tutte le altre minoranze statistiche fin qui citate.

 

Una volta che abbiamo chiarito e compreso (chi più chi meno) l'eterogeneità e la complessità che si nasconde dietro questa sigla, la domanda che potrebbe sorgere spontanea è: perché avvertiamo questo bisogno di categorizzare, classificare ed etichettare chiunque per qualsiasi cosa? Si tratta di una delle questioni che più spesso emerge discutendo con persone estranee alla comunità e che trova risposta in ambito interamente soggettivo: la specificazione e puntualizzazione di questa molteplicità di termini, infatti, non deve servire ad altri che a noi stessi.

E' proprio il definire ciò che ci circonda a darci l'impressione che esista realmente, permettendoci di identificarci e a riconoscerci personalmente in qualcosa di autentico.


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